martedì 18 dicembre 2012

CHI SALVA GLI ITALIANI D'OLANDA DA BERLUSCONI? IL CALCIO CON PELLÉ

TUTTI PAZZI PER IL BEL CALCIATORE ITALIANO




Si é vero, se Berlusconi si ricandiderá noi italiani residenti all'estero saremo ancora una volta soggetti a battutte e risatine sulle uscite del Cavaliere, in primis quelle legate alla sua vita sessuale. Ma a noi che  ce ne frega? Ormai il simbolo italiano maschile per eccellenza si chiama Graziano Pellé. Professione: calciatore di successo.

In prestito dal Parma, il bel Graziano gioca nel Feyenoord (la squadra di Rotterdam) dove ha realizzato, dicono gli esperti, una delle stagioni piú produttve della sua carriera. Il bel gioco lo ha fatto entrare nel coure dei tifosi, il bel fisico e la faccia da belloccio in quello di tutte le donne (e non solo) olandesi fra cui é scattata una vera e propria Pellé-mania che, non immeritatamente, gli ha fatto conquistare il titolo di uno dei giocatori piú sexy del campionato. Negli articoli viene definito piú volte un 'adone' e voglio sottolineare, non é che in Olanda scarseggino i bei ragazzi. Anzi. Ma lui ha quel famoso qualcosa in piú, quell'Italianitá appunto che lo fa differenziare dagli altri e lascia intendere cosa voglia dire charme made in Italy.

Un pó di tempo fa é successo che giocando contro il quasi imbattibile Ajax abbia segnato e si sia levato la maglietta per la gioia degli astanti. A fine incontro un giornalista gli ha chisto perché l'avesse fatto (mha, che domanda é??? mi chiedo io) e lui ha risposto che voleva cosí tentare di convincere piú donne ad andare allo stadio. Voi  che pensereste? Che ha fatto la battuta, naturalmente. E invece no. Il suo club l'ha preso sul serio e che ha organizzato? Ha messo su 'nientedimenoche' una ladies night. Cioé la partita in calendario subito successiva é stata dedicata alle donne, super welcome allo stadio con attivitá e omaggi a loro dedicati. Quando si dice il marketing. Inutile dire che loro, le ladies, sono accorse numerose e che lui, Pellé ,non le ha deluse e ha segnato ancora.



Tutti ne parlano. Tutti lo vogliono. Lui rimane lí impassibile, con un sorriso da buono (e bono) e quell'aria da bravo ragazzo che ne fa un simbolo italiano innegabilmente positivo.

Originario di un paesino della Puglia, Pellé ha fra  quanto di meglio posssiamo vantare noi italiani: una bella e grande famiglia che ora lo aspetta trepidante per il Natale. Nelle interviste rimane con i piedi per terra, racconta di quando da ragazzino giocava con i suoi amici per strada, nelle piazze del suo paese (''ma qui i ragazzi non lo fanno giusto?'' -chiede all'intervistatore- mi sa che qui non te lo permettono'', dice candido con, a mio parere, celata malizia che nasconde il retropensiero: avrete pure tutto bello e organizzato ma questo non ce l'avete. Voi anche da bambini dovete giocare nei luoghi a voi deputati. E noi noi no. Lí a sfrenarci al sole. Tié).

Insomma fratelli e sorelle (soprattutto emigrati in Olanda):
l'Italia sé desta.
Grazie Graziano!
Un unica cosa ti rimproveriamo, anzi due: che sei fidanzato e che fra poco, a fine stagione, tornerai a giocare in Italia lasciandoci in balia del nostro destino. Torna presto! La tua (seconda) casa aspietta a te.

giovedì 13 dicembre 2012

COFFEE SHOP: LA GRANDE BEFFA DELLA NORMATIVA OLANDESE

I coffee shop possono vendere erba e fumo. Ma non possono aacquistarli. E' vietato. Come arrivano quindi le droghe leggere al loro interno? Mistero.

E' questa, in poche parole, la grande 'beffa' della normativa olandese sul fumo: i coffee shop vendono, a volontá, secondo un principio non di legalizzazione ma bensí di tolleranza (la cosí detta gedoogbeleid) e pagano per di piú  le tasse su ció che vendono. Ma, secondo legge, non possono acquistare dai 'rivenditori all'ingrosso' e da chi produce (ed infatti anche la produzione é illegale). La polizia, che dovrebbe fare i controlli, chiude quindi un occhio quando i coffee shop devono rifornirsi. Strano no? O almeno a me questo aspetto ha colpito parecchio. Come un altro, alquanto bizzarro.

I coffee shop, questa volta secondo legge (vera e propria) possono avere al loro interno una quantitá massima di droghe leggere. Che é anche abbastanza bassa. Questo vuol dire che piú volte nell'arco della giornata, una  volta che il Coffee shop ha esurito la sua 'scorta', deve rifornirsi. Ecco quindi che dei galoppini inviati da chi vende ai bar del fumo fanno avanti e indietro per rifornirli nuovamente. Questi corrieri, chiamiamoli cosí, non solo devono vedere di non essere beccati dalla polizia ma anche da altri fetenti di merda che, come si dice a Napoli, li vanno secutando per rapinarli del malloppo di cui sono portatori. Mha.... Insomma tutto un pó confusionario con un quadro normativo alquanto scollegato. Ma tant'e'. E' l'Olanda bellezza. D'altronde lo spiegava bene anche Vincent Vega in Pulp Fiction (vedi scena in basso).



Nonostante tutto questo, alcune regole rimangono infrangibili. Per esempio, e' assolutamente vietato vendere ai minori di 18 anni nei cui confronti si sta dipanando una forte campagna allo scopo di tenerli il piú lontano possibile dai Cofee shop. Entreranno a breve in vigore infatti multe e sanzoni per chi viene beccato a fumare a scuola o nel suo stretto circondario. Non solo. Entro il 2014 dovranno chiudere tutti quei Coffee shop che si trovano a una distanza inferiore ai 250 metri dalle scuole. Tradotto in numeri questo vuol dire che sui 220 Coffee shop presenti ad Amsterdam 70 chiuderanno i battenti.

La lotta al fumo fra i piú giovani nasce da una consapevolezza tutta nuova che si sta facendo sempre piú largo nella societá olandese. A lungo, infatti, si é creduto che le droghe leggere non provocassero alcuna dipendenza. Sbagliato, dicono i numeri. La cifra delle persone in cura per disintoccarsi da erba e fumo,  dicono le fondazioni Jellinek e Trimboos, ha toccato nell'ultimo anno quota 11mila (si conta che in Olanda ci siano circa 29 mila dipendenti). Certo,   viene spiegato dagli esperti, le droghe leggere portano minore dipendenza rispetto a sostanze come la cocaina ma, soprattutto  in soggetti tendenti a depressione o altre patologie si puó avere un impatto a queste molto simile.

Un altro dei problemi con cui é necessario fare i conti, in particolare Amsterdam, é quello legato alla crescita del Thc (in pratica la sostanza che dá lo 'sconvolgimento') presente in erba e fumo. Qualcuno, anzi sempre piú, non reggono. Infatti spesso passando davanti a un Coffee shop non é insolito vedere qualcuno stramazzato, nel senso di addormentato o 'imparanoiato', che per la 'botta', specialmente dell'erba troppo potente, ha registrato effetti diciamo cosí, indesiderati. Ed infatti nella cosí detta Nederwit (l'erba prodotta in Olanda) la concentrazine di Thc -secondo dati ufficiali pubblicati dalla fondazione Trimbos- é passata dall '8,6% del 2001 al 20,4% del 2004 per poi scendere al 16,5 del 2011 mentre il fumo é arrivato al 29,6% di Thc. Tutto questo a fronte della quantitá massima di Thc consentita dal governo che é stabilita nel 15%. Come a dire un capatone non indifferente su cui anche i locali fumatori esperti consigliano di stare attenti.